Mons. Baturi è il nuovo Segretario Generale della CEI

Papa Francesco ha nominato S.E. Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, Arcivescovo di Cagliari, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. “Accogliamo questa nomina con gioia, fiducia e gratitudine al Santo Padre”, commenta il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. “Questa mattina – aggiunge il Cardinale –, durante la sessione straordinaria del Consiglio Episcopale Permanente, abbiamo rinnovato il nostro ringraziamento a S.E. Mons. Stefano Russo per lo stile e lo zelo con cui ha vissuto il suo mandato. Mi piace leggere la nomina odierna come un ulteriore segno della prossimità e della cura con cui Papa Francesco accompagna il cammino delle nostre Chiese. A Mons. Baturi, che dividerà il suo ministero tra Cagliari e Roma, vanno la nostra vicinanza, la nostra preghiera e il nostro augurio. Lo ringraziamo già sin d’ora per lo spirito di servizio con cui ha accolto questo incarico”.

“Accolgo questa nomina come un’ulteriore chiamata a servire le Chiese che sono in Italia, delle quali la CEI è figura concreta di unità”, dichiara Mons. Baturi: “Ringrazio il Santo Padre per la fiducia che rinnova nei miei confronti e per l’attenzione e la premura pastorale verso la Chiesa di Cagliari, di cui resterò pastore. Esprimo un grazie sincero alla Presidenza della CEI e al Consiglio Episcopale Permanente. La mia gratitudine al Presidente, Cardinale Matteo Zuppi, con cui avrò modo di condividere un servizio di comunione. Con lui desidero ringraziare i Cardinali Bagnasco e Bassetti con cui ho condiviso la mia precedente esperienza nella Segreteria Generale, come direttore dell’Ufficio giuridico e sottosegretario. Un pensiero affettuoso ai precedenti Segretari Generali: il Cardinale Betori e i Vescovi Crociata, Galantino e Russo. Consapevole dell’impegno richiesto, confido nella cordiale partecipazione di tutta la Diocesi di Cagliari, che potrà arricchirsi di un più profondo inserimento nel cammino della Chiesa in Italia.”

Note biografiche

Mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi è nato il 21 marzo 1964 a Catania. Ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Catania, il Baccalaureato in Teologia presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania e successivamente la Licenza in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote nel 1993, è stato parroco di Valcorrente, frazione di Belpasso (Catania) dal 1997 al 2010 ed Economo Diocesano (1999-2008). È stato, inoltre, Vicario Episcopale per gli Affari Economici. È Cappellano di Sua Santità dal 2006 e Canonico Maggiore del Capitolo Cattedrale di Catania dal 2012. Dal 2012 al 2019 è stato Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Giuridici e Segretario del Consiglio per gli Affari Giuridici della Conferenza Episcopale Italiana. Dal 2015 al 2019 è stato Sotto-Segretario della CEI. Eletto alla sede arcivescovile di Cagliari il 16 novembre 2019, è stato finora Vice-presidente della Conferenza Episcopale Sarda e Vice-presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

 

Fonte Cei

PNRR: Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale, riaperti i termini del bando

Avviso pubblico per la presentazione di proposte di intervento per il restauro e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Component 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 2 “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale”, Investimento 2.2: “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU.

 

ALLEGATI: 

Bando Regione Sardegna

Comunicazione di proroga del termine per la presentazione delle domande

 

Il Card. Matteo Maria Zuppi è il Presidente della CEI

Papa Francesco ha nominato il Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. A dare l’annuncio ai Vescovi è stato il Card. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre. Nella mattinata di martedì 24 maggio, i Vescovi riuniti per la loro 76ª Assemblea Generale hanno proceduto all’elezione della terna per la nomina del Presidente, secondo quanto previsto dallo Statuto (art. 26, § 1).

Il Cardinale Matteo Maria Zuppi nasce a Roma l’11 ottobre 1955, quinto di sei figli.
Nel 1973, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi da essa promosse: dalle scuole popolari per i bambini emarginati delle baraccopoli romane, alle iniziative per anziani soli e non autosufficienti, per gli immigrati e i senza fissa dimora, i malati terminali e i nomadi, i disabili e i tossicodipendenti, i carcerati e le vittime dei conflitti; da quelle ecumeniche per l’unità tra i cristiani a quelle per il dialogo interreligioso, concretizzatesi negli Incontri di Assisi.
A ventidue anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia.

Ordinato presbitero per il clero di Palestrina il 9 maggio 1981 dal Vescovo Renato Spallanzani, subito dopo viene nominato vicario del parroco della Basilica romana di Santa Maria in Trastevere, Monsignor Vincenzo Paglia, succedendogli nel 2000 per dieci anni. Incardinato a Roma il 15 novembre 1988, dal 1983 al 2012 è anche rettore della chiesa di Santa Croce alla Lungara e membro del consiglio presbiterale diocesano dal 1995 al 2012. Nel secondo quinquennio come parroco a Trastevere, dal 2005 al 2010, è prefetto della terza prefettura di Roma e dal 2000 al 2012 assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio, per conto della quale è stato mediatore in Mozambico nel processo che porta alla pace dopo oltre diciassette anni di sanguinosa guerra civile.

Nel 2010 viene chiamato a guidare la parrocchia dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela, nella periferia orientale della città; e nel 2011 è prefetto della diciassettesima prefettura di Roma. Poco dopo, il 31 gennaio 2012 Benedetto XVI lo nomina Vescovo titolare di Villanova e Ausiliare di Roma (per il Settore Centro). Riceve l’ordinazione episcopale il successivo 14 aprile per le mani dell’allora Cardinale Vicario Agostino Vallini e sceglie come motto Gaudium Domini fortitudo vestra.

Il 27 ottobre 2015 Papa Francesco lo nomina alla sede metropolitana di Bologna e il 5 ottobre 2019 lo crea Cardinale con il Titolo di Sant’Egidio. È Membro del Dicastro per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e dell’Ufficio dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

 

Fonte CEI

 

Riduzione a metà dell’aliquota IRES ex articolo 6 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 601

L’articolo 6 del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 601 prevede una riduzione dell’aliquota dell’imposta sul reddito delle società, pari alla metà di quella ordinariamente prevista (attualmente 24 per cento), applicabile sul reddito conseguito da determinati soggetti individuati dalla norma stessa in relazione ad attività caratterizzate da una marcata utilità sociale. La disposizione è stata oggetto di recenti interventi da parte del legislatore. In particolare, l’articolo 1, comma 51, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 ne prevede l’abrogazione con effetto, ai sensi del successivo comma 521 , «a decorrere dal periodo d’imposta di prima applicazione del regime agevolativo di cui al comma 52-bis», il quale a sua volta stabilisce che «Con successivi provvedimenti legislativi sono individuate misure di favore, compatibili con il diritto dell’Unione europea, nei confronti dei soggetti che svolgono con modalità non commerciali attività che realizzano finalità sociali nel rispetto dei principi di solidarietà e sussidiarietà. È assicurato il necessario coordinamento con le disposizioni del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117». Ad oggi, dunque, la predetta norma agevolativa risulta ancora in vigore. Con la presente circolare, premessa una breve illustrazione del quadro normativo di riferimento, si forniscono chiarimenti sulla portata e sull’ambito applicativo del predetto articolo 6, con particolare riguardo alle seguenti tipologie di soggetti richiamati dalla norma in relazione alle quali sono emerse le principali criticità interpretative, anche oggetto di contenzioso:

(Leggi il documento)

 

“Giovani, lavoro e speranza per il futuro”

MESSAGGIO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SARDA

 

Questo il titolo del messaggio che la Conferenza Episcopale Sarda ha voluto rivolgere alle chiese e alla società della Sardegna. Il testo, frutto di un lavoro condiviso tra i Vescovi della Sardegna, è stato presentato questa mattina nella biblioteca del Seminario arcivescovile di Sassari a un anno esatto dalla conclusione della 48ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani di Cagliari. All’incontro con la stampa erano presenti mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Ces, e mons. Gian Franco Saba, Arcivescovo di Sassari e delegato per le comunicazioni sociali. “Non vogliamo che questo documento resti semplicemente carta stampata, ma desideriamo che si trasformi in uno strumento concreto per leggere la nostra realtà. Proprio in questo momento -ha detto mons. Miglio- vengono presentati a Roma gli atti della Settimana Sociale di Cagliari: un evento che, come sappiamo, ha indicato a livello nazionale alcune buone pratiche che possono essere adottate per la creazione di nuovi modelli di sviluppo sul fronte del lavoro. Oltre alle indicazioni provenienti dalla Settimana Sociale, abbiamo tenuto conto dei lavori del Sinodo dei Vescovi, dedicato ai giovani. Non a caso il documento invita con forza a sostenere le forme di imprenditorialità giovanile. Occorre ricordare che per i giovani il lavoro non è soltanto una forma di occupazione, ma il modo concreto per poter realizzare i loro progetti e i loro sogni”. Nel documento si manifesta grande preoccupazione per alcuni aspetti che caratterizzano lo scenario socio-economico dell’isola: in primis l’alto livello di disoccupazione giovanile, ma anche la dispersione scolastica e l’aumento delle dipendenze. Tuttavia il testo non intende essere un elenco di lamentazioni, quanto piuttosto un invito ad una speranza che permetta di guardare con grande fiducia al futuro attraverso gli atteggiamenti che possono generare processi positivi. Va letto in questo senso l’invito all’impegno politico dei cattolici in vista delle prossime elezioni.

Comunicato CES sul tema dell’immigrazione e nuovo Delegato Regionale della Caritas

Nel corso della loro riunione ordinaria tenuta martedì 12 giugno 2018, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, fra i tanti punti all’ordine del giorno, i Vescovi sardi hanno anche affrontato il tema dell’immigrazione. Come pastori delle Chiese che sono in Sardegna, essi hanno inteso rivolgersi innanzitutto ai sacerdoti e ai fedeli sardi, per richiamare l’imprescindibile comandamento cristiano: “ero forestiero e mi avete accolto”, facendo eco al messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della Pace di quest’anno, dal titolo: “migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

“Il problema – hanno detto i Vescovi – è di urgente e drammatica attualità, un autentico dramma epocale, rispetto al quale nessuno di noi può rimanere indifferente o far finta che riguardi altri. Questi fratelli e sorelle bussano alle nostre porte, in fuga da situazioni di vita insostenibili per la guerra o la fame. Uomini e donne, appunto, – come ci ricorda il Papa – in cerca di pace”

Per i cristiani, aggiungono i Vescovi, il comandamento di Cristo, in quanto imprescindibile applicazione del primo e onnicomprensivo comandamento della carità, è un prezioso banco di prova dell’autenticità della propria fede.

Non sfugge all’attenzione dei Vescovi il dibattito, spesso violento ed astioso, che contrappone chi è favorevole e chi è contrario. Contrapposizioni tra schieramenti politici e tra gli stessi governi nazionali, che hanno riflesso nei singoli cittadini, compresi i credenti, tra i quali si riscontrano posizioni e sensibilità molto differenti e distanti tra loro. Ne sono prova i dibattiti televisivi e, soprattutto, i rozzi e volgari attacchi personali sui social media per chi osa prendere pubblica posizione su un versante o sull’altro.

I Vescovi continuano ad appoggiare le diverse iniziative di solidale e integrante accoglienza che sono state poste in essere in questi anni, anche nelle Diocesi e nelle Parrocchie italiane. Soprattutto, vedono un positivo approccio al problema nella pratica dei corridoi umanitari, che regolano il flusso in origine e assicurano condizioni di dignitosa integrazione per le persone.

Contestualmente richiamano alla riflessione di tutti, il costante magistero di Papa Francesco, che i Vescovi sardi intendono rilanciare e diffondere. Messaggio che va letto, compreso e attuato nella sua interezza e articolazione, in quelle parti che riguardano il singolo credente e le comunità cristiane, ma anche la società civile e i governanti delle nazioni, sui quali ricade in gran parte la responsabilità di gestire questo esodo di massa.

“Accogliere l’altro – scrive il Papa – richiede un impegno concreto, una catena di aiuti e di benevolenza, un’attenzione vigilante e comprensiva, la gestione responsabile di nuove situazioni complesse che, a volte, si aggiungono ad altri e numerosi problemi già esistenti, nonché delle risorse che sono sempre limitate. Praticando la virtù della prudenza, i governanti sapranno accogliere, promuovere, proteggere e integrare, stabilendo misure pratiche, «nei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso, [per] permettere quell’inserimento». Essi hanno una precisa responsabilità verso le proprie comunità, delle quali devono assicurare i giusti diritti e lo sviluppo armonico, per non essere come il costruttore stolto che fece male i calcoli e non riuscì a completare la torre che aveva cominciato a edificare”. (Messaggio per la giornata mondiale della pace, 2018)

Accoglienza dal cuore aperto e generoso – dice il Papa e i Vescovi sardi con lui – che tiene conto delle “legittime paure fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano”, senza, tuttavia, che tali paure “determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto”. (Francesco, Messa per la giornata mondiale del migrante, 2017).

Accoglienza che cerchi sempre di garantire concretamente dignità e reale integrazione alle persone che vengono accolte, alle quali, ricorda sempre il Papa, si chiede di “conoscere, riconoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei paesi in cui sono accolti”(Francesco, Messa per la “Giornata mondiale dei migranti e rifugiati”, gennaio 2018)

Accoglienza a cuore aperto, «considerando le esigenze di tutti i membri dell’unica famiglia umana e il bene di ciascuno di essi», in un contesto di solidarietà internazionale.

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Nel corso della riunione, i Vescovi hanno nominato il Dott. Raffaele CALLIA, nuovo Delegato Regionale della Caritas, in sostituzione di don Marco LAI per conclusione di mandato, al quale i Vescovi rivolgono vivo apprezzamento e gratitudine per il generoso servizio prestato nel quinquennio.

Tempio Pausania, 18 giugno 2018

                                                                                                           ✠ Sebastiano Sanguinetti
segretario CES

Abbiamo bisogno ogni giorno di essere trasfigurati

La giornata di santificazione del clero celebrata nella solennità del Sacro Cuore, ci offre l’occasione di fermarci alla presenza del Signore per rinnovare la memoria del nostro incontro con lui, è così, rinvigorire la nostra missione al servizio del popolo di Dio. Non dobbiamo dimenticare infatti il fascino della vocazione che ci ha attratti, l’entusiasmo con il quale abbiamo scelto di camminare nella via della speciale consacrazione al Signore e i prodigi che vediamo nella nostra vita presbiterale, hanno la loro origine nell’ incrocio di sguardi che c’è stato tra Dio e ciascuno di noi. Cari sacerdoti abbiamo bisogno ogni giorno di essere trasfigurati da un incontro sempre nuovo con il Signore che ci ha chiamati – Messaggio Giornata Santificazione Clero 2018

Inaugurato l’anno giudiziario del Tribunale Metropolitano d’Appello e Interdiocesano

Sabato 10 Marzo 2018 presso l’Aula Benedetto XVI della Curia arcivescovile di Cagliari si è svolta l’inaugurazione dell’anno giudiziario per il Tribunale Metropolitano d’Appello di Cagliari e di quello Interdiocesano relativamente alle otto diocesi di Cagliari, Sassari, Oristano, Ozieri, Alghero-Bosa, Iglesias, Ales-Terralba e Tempio-Ampurias. Dopo il saluto ai presenti, da parte del Moderatore Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo Metropolita di Cagliari, è stata fatta la presentazione dell’attività dei due tribunali di Appello e primo grado, da parte dei vicari giudiziali don Luca Venturelli e don Mauro Bucciero, e il saluto dell’avv. Valeria Aresti per l’ordine degli avvocati. Successivamente si è tenuta la prolusione da parte di Mons. Adolfo Zambon vicario giudiziale del Tribunale regionale del Triveneto, sul tema: “La pastorale pregiudiziale, con attenzione all’operato dei parroci e dei laici”.

Mons. Zambon è riuscito a dare una chiara ed esauriente presentazione su quella che è la prima e più importante attività della pastorale pregiudiziale ovvero l’ascolto delle parti e delle situazioni concrete in un costante accompagnamento anche successivo alla dichiarazione di nullità matrimoniale. Altresì ha presentato il tema riuscendo a mantenere strettamente unite la necessità di una cura personale dei singoli casi, anche sotto l’aspetto più propriamente giuridico, e la pastorale familiare che deve saper valutare le modalità concrete per attuare un reale accompagnamento pastorale dei coniugi.

Don Mauro Bucciero ha reso noti i dati utili alla conoscenza dell’attività del Tribunale Interdiocesano delle 8 diocesi della Sardegna: “Agli inizi del 2017 risultavano pendenti 111 cause. Nel corso dell’anno ne sono state ammesse 84 al processo ordinario e 3 a quello più breve; sono state concluse 107 cause, delle quali 3 più brevi. Risultano così pendenti al 1 gennaio del corrente anno 91 cause con rito ordinario ed una con rito più breve: circa il 12% in meno rispetto all’anno passato. La percentuale tra pendenti e concluse quest’anno è arrivata significativamente al 96%, non lontana da quel 100% che risulta l’ottimo: tante sono pendenti all’inizio dell’anno tante si concludono. Rispetto all’anno precedente, il numero delle cause introdotte è di poco diminuito.

Ai nuovi Senatori e Deputati eletti dalla Sardegna nel Parlamento nazionale

Con un cordiale saluto ed augurio ci rivolgiamo ad ognuno di voi che, per il voto popolare, avete ricevuto l’onore e la responsabilità di contribuire, con dedizione e sapienza, alla crescita del nostro Paese, a partire dalle nostre popolazioni, nella ricerca del bene comune per tutti. Nelle recenti elezioni politiche abbiamo sperato in una partecipazione alle urne più numerosa da parte dei cittadini sardi. Il persistere dell’astensionismo ci fa consapevoli di quanto impegno sia ancora necessario perché venga superata ogni sfiducia e disaffezione verso la politica, in modo che ognuno si senta responsabile nei confronti della comunità locale e nazionale. Unendoci all’appello del Card. Bassetti, Presidente della CEI, auspichiamo che, con vero amore per il nostro popolo e per il nostro Paese tutti sappiate lavorare con impegno reciproco e collaborativo per superare le distanze tra società e politica, per “ricucire la società italiana, aiutandola a vivere come corpo vivo che cammina assieme”, affrontando “l’urgenza sociale di pacificare ciò che è nella discordia” (Prolusione al Consiglio Permanente della CEI 22.1.2018).

Vi ringraziamo per la disponibilità al servizio del bene comune, che sta alla base della vostra accettazione della candidatura. Siamo convinti che, come ha scritto Papa Francesco, «la politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune» (EG 205). Vi auguriamo perciò che riusciate a vivere l’incarico a cui siete stati chiamati superando le pur giustificate differenze ideologiche in una reale collaborazione nella ricerca del bene comune, a partire dall’attenzione ai poveri e dalla difesa della vita umana in ogni suo momento. Anche se siamo certi che avete ben presenti i problemi più gravi della società e del popolo sardo, desideriamo, benché brevemente, condividere le nostre preoccupazioni per alcuni di essi. Sappiamo bene che il lavoro resta la priorità ed è una vera emergenza sociale. Nel solco tracciato dalla Settimana Sociale dei cattolici italiani (Cagliari, ottobre 2017) insistiamo perché si voglia superare ogni rassegnazione e si operi per dare risposte concrete alla troppo diffusa precarietà lavorativa e, pur nella complessa congiuntura economica del nostro tempo, si arrivi ad offrire a tutti la possibilità di un lavoro “libero, creativo, partecipativo e solidale” che ha come primo obiettivo e prima condizione il rispetto per ogni persona umana. Particolare attenzione sarà giusto avere per il lavoro dei giovani e delle donne. Come già dicevamo nella Lettera pastorale “Un cammino di speranza per la Sardegna” del 2014, un altro grave problema riguarda il rispetto della natura e dell’ambiente nella nostra bella terra. Pensiamo alla piaga degli incendi, alla preoccupazione per la siccità che minaccia l’approvvigionamento idrico e il lavoro agricolo fino al rischio dello spopolamento e dell’abbandono delle zone rurali, alla persistente difficoltà di arrivare ad un risanamento ambientale intorno agli impianti industriali antichi e recenti. Evidenziamo l’urgenza di venire incontro ai troppi giovani, duramente provati nelle loro aspettative di vita, spesso ingiustamente mortificati nei loro talenti e costretti ad una dolorosa emigrazione. Altrettanto importante è sostenere le troppe famiglie in condizioni di povertà, non solo economica ma anche culturale e sociale, per aiutarle ad accogliere con responsabilità ogni vita e ad educare con sapienza i ragazzi e i giovani a diventare protagonisti attivi del loro futuro. La grave crisi demografica di cui soffriamo richiede, tra le altre, un’attenzione particolare alle famiglie numerose. Desideriamo anche ricordarvi la necessità di trovare adeguate soluzioni ai problemi derivanti dalla insularità della nostra regione in diversi ambiti che minacciano la serenità della vita sociale, ad esempio nel lavoro e nell’utilizzo delle energie, nelle difficoltà dei trasporti e delle comunicazioni, nella salvaguardia e nella cura della salute.

La centralità geografica della nostra Isola ci spinge infine a chiedere un vostro deciso impegno in un orizzonte europeo e internazionale, per contribuire alla pace nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. L’attenzione ai popoli di quelle terre dell’Africa e dell’Asia è doverosa, come segno di attenzione ai tanti rifugiati e migranti che arrivano da quelle coste, nei confronti dei quali la Sardegna sta dimostrando una generosa capacità di accoglienza, ed è una opportunità preziosa perché la nostra Patria dia testimonianza di fraternità verso tutta l’umanità, al di là di ogni differenza di razza e di cultura. Confidiamo che questo nostro messaggio di saluto e di augurio e queste nostre considerazioni possano essere da voi accolte come segno di una sincera volontà di dialogo e di collaborazione e possano esservi utili per una responsabile azione a servizio del bene comune di tutto il nostro popolo.

 

Buon lavoro, preghiamo per voi.

Cagliari, 11.3.2018

 

(Leggi lettera originale)

 

Ai nuovi Senatori e Deputati eletti dalla Sardegna nel Parlamento nazionale

 

La Conferenza Episcopale Sarda nel suo messaggio riporta l’augurio e le speranze ai nuovi Senatori e Deputati eletti dalla Sardegna nel Parlamento nazionale. Con un cordiale saluto ed augurio ci rivolgiamo ad ognuno di voi che, per il voto popolare, avete ricevuto l’onore e la responsabilità di contribuire, con dedizione e sapienza, alla crescita del nostro Paese, a partire dalle nostre popolazioni, nella ricerca del bene comune per tutti. Nelle recenti elezioni politiche abbiamo sperato in una partecipazione alle urne più numerosa da parte dei cittadini sardi […] Confidiamo che questo nostro messaggio di saluto e di augurio e queste nostre considerazioni possano essere da voi accolte come segno di una sincera volontà di dialogo e di collaborazione e possano esservi utili per una responsabile azione a servizio del bene comune di tutto il nostro popolo. Messaggio dei Vescovi Sardi